Privacy? Punti di vista!

La privacy in una coppia è innanzitutto una forma di rispetto reciproco: significa riconoscere che ognuno ha bisogno di uno spazio personale in cui essere sé stesso, coltivare i propri interessi e avere momenti di riflessione individuale. Non è una barriera da erigere contro l’altro, ma piuttosto un equilibrio sano tra intimità e autonomia. Allo stesso tempo, la privacy può trasformarsi in un dono quando scegliamo di condividerla con chi amiamo: aprirsi, raccontarsi, condividere pensieri e sentimenti è un modo per rafforzare il legame e costruire fiducia.

Tuttavia, la privacy non deve mai diventare un rifugio per chi ha qualcosa da nascondere. Se usata male, può trasformarsi in un pretesto per inganni e bugie. C’è una grande differenza tra riservatezza e segretezza: la prima tutela, la seconda nasconde. Il rispetto della propria sfera privata non deve mai essere confuso con il bisogno di celare verità scomode.

Una cosa è avere spazi personali, un’altra è usare la privacy come scudo per azioni scorrette. Quando il bisogno di privacy serve a coprire segreti, rischia di minare la fiducia nella coppia. Usare la privacy per nascondere tradimenti significa snaturare il concetto stesso di fiducia. Non si può costruire una relazione solida se la privacy viene usata per mascherare infedeltà. Quando la privacy viene distorta per nascondere comportamenti sleali, il rapporto ne soffre inevitabilmente.

In una relazione autentica, la privacy non è uno scudo per escludere l’altro, ma uno spazio che arricchisce entrambi, nel rispetto e nella trasparenza.

La magia delle onde e la trasformata di Fourier

Il mondo che ci circonda è un tripudio di onde. La luce che vediamo, il suono che udiamo, il segnale del nostro telefono, sono tutti fenomeni che si propagano come onde. Ma cosa sono esattamente le onde? In termini semplici, un’onda è una perturbazione che si propaga nello spazio e nel tempo, trasportando energia senza trasportare materia.

Pensiamo alle onde del mare: l’acqua non si muove effettivamente in avanti, ma oscilla su e giù mentre l’onda si propaga. La stessa cosa accade con le onde sonore: le molecole d’aria vibrano avanti e indietro, trasmettendo l’energia sonora al nostro orecchio.

Un concetto chiave per comprendere le onde è la frequenza. La frequenza di un’onda indica quante volte l’onda si ripete in un dato intervallo di tempo. Un suono ad alta frequenza corrisponde ad una nota alta, mentre un suono a bassa frequenza corrisponde ad una nota bassa.

La trasformata di Fourier: scomporre l’invisibile

Ora, immaginiamo di avere un segnale complesso, come la registrazione di un’orchestra. Questo segnale è composto da una moltitudine di onde diverse, ognuna con la sua frequenza e la sua ampiezza. Come possiamo distinguere le singole onde che compongono questo segnale?

Qui entra in gioco la trasformata di Fourier. La trasformata di Fourier è un’operazione matematica che ci permette di scomporre un segnale complesso nelle sue frequenze costituenti. In altre parole, ci dice “quanta” di ogni frequenza è presente nel segnale originale.

Un’analogia utile è quella di un prisma: quando la luce bianca passa attraverso un prisma, viene scomposta nei colori dell’arcobaleno. Allo stesso modo, la trasformata di Fourier scompone un segnale complesso nelle sue frequenze costituenti.

Dai segnali ai disegni: la danza dei cerchi

Ma la trasformata di Fourier non si limita ai segnali audio. Può essere applicata a qualsiasi tipo di segnale, compresi i disegni!

Come è possibile?

Immaginiamo un disegno come una serie di punti nel piano. Possiamo pensare a questi punti come a dei vettori complessi, che hanno una magnitudine (la lunghezza del vettore) e una fase (l’angolo del vettore rispetto all’asse reale).

Applicando la trasformata di Fourier a questi vettori, otteniamo un insieme di oscillatori, ovvero cerchi che ruotano nel piano complesso. Ogni oscillatore rappresenta una frequenza presente nel disegno originale. La magnitudine dell’oscillatore corrisponde all’intensità di quella frequenza nel disegno, mentre la fase corrisponde alla posizione iniziale del cerchio.

Sommando tutti questi oscillatori, otteniamo una ricostruzione del disegno originale!

In pratica, la trasformata di Fourier ci permette di rappresentare un disegno come una somma di movimenti circolari.

Un esempio concreto: disegni animati con Fourier

Le fonti forniscono esempi concreti di come questa idea possa essere utilizzata per creare animazioni. Ad esempio, partendo da un disegno, è possibile convertirlo in un segnale complesso e applicare la trasformata di Fourier per ottenere i parametri degli oscillatori.

Questi oscillatori possono essere poi animati, creando un effetto visivo sorprendente in cui il disegno originale viene ricostruito gradualmente dalla somma dei movimenti circolari.

La trasformata di Fourier è uno strumento matematico potente e versatile con applicazioni in moltissimi campi, dalla fisica all’ingegneria, dall’informatica alla medicina.

Link utili

SITI:

  • Youtube:
  • https://www.youtube.com/watch?v=ds0cmAV-Yek
  • https://www.youtube.com/watch?v=spUNpyF58BY
  • https://www.youtube.com/watch?v=-qgreAUpPwM
  • https://www.youtube.com/watch?v=r6sGWTCMz2k

AGI

https://arxiv.org/pdf/2311.02462

Il documento definisce sei livelli di AGI (Intelligenza Artificiale Generale) come segue:

  1. Emerging AGI (AGI Emergente): Questo livello rappresenta un AGI con prestazioni simili o leggermente superiori a quelle di un essere umano non specializzato. Attualmente, modelli come ChatGPT sono considerati in questa categoria per la maggior parte dei compiti.
  2. Competent AGI (AGI Competente): Un AGI che raggiunge almeno il 50° percentile degli adulti qualificati nella maggior parte dei compiti cognitivi. Nessun sistema pubblico ha ancora raggiunto questo livello.
  3. Expert AGI (AGI Esperto): AGI che supera il 90° percentile degli adulti qualificati. Questo livello non è ancora stato raggiunto da nessun sistema noto.
  4. Virtuoso AGI: Un livello ancora più alto, con prestazioni che raggiungono almeno il 99° percentile degli adulti qualificati.
  5. Superhuman AGI (AGI Superumano): Un AGI che supera il 100% delle prestazioni umane in un’ampia gamma di compiti. Questo rappresenta il livello più alto di capacità e include il superamento delle capacità umane in modi che non sono possibili per gli esseri umani.
  6. Artificial Superintelligence (ASI): Questo livello va oltre le capacità umane e include la capacità di eseguire compiti di una generalità ancora più ampia rispetto ai livelli precedenti, con la capacità di affrontare compiti completamente nuovi e non immaginabili dagli esseri umani.

Questi livelli rappresentano un framework per comprendere meglio lo sviluppo progressivo dell’AGI e i rischi associati, supportando discussioni più sfumate sulla traiettoria dell’AI e le sue implicazioni sociali ed economiche​.

La ronda dei prigionieri

Mi e’ capitato di andare a cercare “La ronda dei prigionieri” di van gogh.

(da https://www.mywhere.it/wp-content/uploads//2019/08/IMG_2324.jpg)

Prendetevi un po’ di tempo per guardare il quadro.

Avete notato? Le due farfalle in alto?
Rappresentano la liberta’ e chi puo’ notare le farfalle non sono i prigionieri che guardano in basso!

Ma c’e’ un altro aspetto! Chi guarda questo dipinto con occhiata fugace ha perso l’opportunita’ di cogliere la liberta’ e la speranza che esso racchiude.