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Jeremy Turner, docente di scienze cognitive alla Simon Fraser University, ha affermato che l’avversione per l’arte dell’intelligenza artificiale è una forma di antropocentrismo, la convinzione che gli esseri umani siano le entità più significative del mondo.
MusicGen: controllable text-to-music model.
▸ AudioGen: text-to-sound model.
▸ EnCodec: high fidelity neural audio codec.
▸ Multi Band Diffusion: An EnCodec compatible decoder using diffusion.
https://www.trend-online.com/tecnologia/music-gen-come-funziona/
“Mi dicono che sono sporco, pazzo, irresponsabile e analfabeta. Solo perché non seguo la massa degli obbedienti, non ascolto i proclami del potere, non mi drogo con la televisione, non mi faccio prendere per il culo dai politici e tanto meno dai giornalisti. Mi dicono che non valgo nulla, come se il valore fosse dettato dall’obbedienza, dal silenzio della violenza, dal mettersi in ginocchio davanti ai governanti, dal copiare gli altri artisti, dal seguire le loro leggi.
E allora io rispondo:
Se questo è il vostro valore, allora io sono ben lieto di non valere nulla, di essere un semplice pazzo analfabeta senza valore.”
Un pensiero dell’immenso pittore Antonio Ligabue.
Un giorno un contadino che abitava in un piccolo borgo sperduto, scoprì che la sua vacca, uscita del recinto, era scomparsa. Mentre la cercava, s’imbatté nel vicino, che gli domandò dove stesse andando. Quando rispose che aveva perso la vacca, il vicino commentò scrollando il capo: “Che sfortuna”. “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” ribatté il contadino e prosegui la sua strada. Oltrepassati i campi coltivati, giunse sulle colline e qui trovò la sua vacca che pascolava tranquillamente accanto ad un magnifico cavallo. Ricondusse la vacca verso casa, e il cavallo gli venne dietro. Il mattino successivo, il vicino venne per aver notizie della vacca. Vedendola di nuovo nel suo recinto accanto al magnifico cavallo, chiese al contadino che cosa fosse successo. Quando gli spiegò che il cavallo gli era venuto dietro, il vicino esclamò “Che fortuna!”. “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” replico il contadino e tornò alle sue faccende. Il giorno dopo suo figlio venne congedato dall’esercito e tornò a casa. Tentò immediatamente di salire in groppa al magnifico cavallo, ma cadde e si ruppe una gamba. Il vicino, che passava di lì diretto al mercato, vide il giovanotto seduto sulla veranda con la gamba ingessata mentre il padre zappava l’orto e chiese che fosse successo. Ascoltò scrollando il capo, e poi fece: “Che Sfortuna!”. “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” rispose il contadino continuando a zappare l’orto. L’indomani il reparto del giovanotto arrivò a passo di marcia per il sentiero. Nel corso della notte era scoppiata la guerra e gli uomini si recavano al fronte. Vedendo che il figlio non era in grado di andare con loro, il vicino si sporse oltre lo steccato e rivolgendosi al contadino che si trovava nel campo osservò che almeno gli era stata risparmiata la sciagura di perdere il figlio in guerra: “Che fortuna!”, esclamò. “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” replicò il contadino continuando ad arare il campo. Quella sera, il contadino e suo figlio si sedettero a tavola per cena, ma dopo aver mangiato appena qualche boccone il figlio rimase soffocato da un osso di pollo e morì. Al funerale, il vicino mise la mano sulla spalla del contadino, e disse tristemente: “Che sfortuna!”. “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” replicò il contadino deponendo un mazzo di fiori accanto alla bara. Qualche giorno dopo il vicino venne da lui con la notizia che l’intero reparto di suo figlio era stato massacrato. “Tu almeno hai potuto essere vicino a tuo figlio quando è morto. Che fortuna!” “Fortuna, sfortuna: chi può dirlo?” rispose il contadino e si avviò al mercato. La maggioranza di noi è come il vicino della casa. Ogni nostra reazione e ogni nostro giudizio si basa su ciò che accade in momento determinato della vicenda che si sta svolgendo. Un determinato avvertimento è fortuna o una disgrazia. La chiameremo semplicemente “cambiamento”, perché ogni avvenimento o circostanza imprevista ci impone appunto un certo cambiamento.
(da “Guarire coi perché” , Robin Norwood, ed. Feltrinelli)
da https://www.iltuocounselor.it/2016/05/31/storia-del-contadino-e-della-vacca/
Internet è pieno di critiche, guide e commenti su ChatGPT, ma spesso non si parla in modo esaustivo delle sue potenzialità. In questo post, voglio illustrare alcuni modi creativi e utili per usare ChatGPT, che ho scoperto o trovato in giro nei vari articoli:
Per iniziare: